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che ella aveva immaginato, le fece l’effetto di un’operazione chirurgica. Le sembrava che le avessero strappato qualche cosa; sanguinava in qualche parte, ma non sapeva bene dove. E lo strano è che sotto la fitta acuta del dolore momentaneo sentiva un benessere immenso, il sollievo di una lunga oppressione, come il paziente che trae un gran respiro quando gli levano di bocca il dente cariato.

Era dunque quello lì l’uomo al quale aveva posposto suo marito? Per un libertino, per un vanesio, per uno sciocco ella era stata sul punto di offuscare la sua fede intemerata di sposa — aveva potuto per un istante solo amare un Monteviti, lei che si chiamava la contessa Cucchiari! Ora capiva come si