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concessioni, e lì, tra i fiori brillanti del sofisma voleva persuadersi che il cuore è eternamente libero, che nessun ceppo di legge, di religione o di società può imporsi alla fiamma immateriale dell’anima; che la carne ha degli obblighi, ma lo spirito no — e divideva, e sottilizzava, volendo salvare tutto e tutti, lei, suo marito e il marchese.

Ma certe volte, improvvisamente, era côlta dal rimorso, il quale prendeva spesso delle apparenze puerili e superstiziose, come ora che nella piccola striscia bianca credeva leggere in caratteri di fuoco la terribile parola: Adultera. Oh! come si sentiva infelice! È dunque per vivere in tali tormenti che si desidera l’amore? Ma ella non