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bugia 231


— Dunque — esclamò la contessa con un sospiro — la mia colpa è già manifesta? L’ignobile menzogna di cui sono rea mi si legge scritta sul dito? sul medesimo dito che porta il pegno della fede giurata e tradita!

Molti altri furono i pensieri della contessa; pensieri profondi, dolorosi, acerbi, nati come nascono molte volte le grandi cose, da un punto appena percettibile.

E d’uopo però dire immediatamente che la contessa esagerava le proprie colpe, e quello che a lei, anima nobile e pura, sembrava poco meno che un delitto, a molte e molte altre donne non avrebbe neppure solleticata la sensibilità di quello strano sentimento che è la coscienza.