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206 | le tre rose |
allo studio, proponendosi di ritornare più tardi a farvi una toilette più accurata.
Al tocco preciso, lindo, lisciato, vestito di nero, coi guanti, Marcello presentavasi al palazzo S***.
Restò in anticamera tre quarti d’ora appena, una vera inezia, e alle due meno un quarto venne introdotto nel gabinetto del principe cardinale.
Era costui, prima di tutto, un gran signore e poi un prete. Sulla veste talare il rocchetto pavonazzo cadeva con pieghe maestose, simili a quelle di un manto regale; la larga fascia che gli cingeva le reni somigliava più che al distintivo di un servo di Dio, al cinturino di un soldato; si cercava la spada in mezzo alle pieghe della sua sottana.