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176 | la freccia del parto |
— Sì, benissimo tutti, — rispondeva Olimpia. — Sai bene: chi muore giace e chi vive si dà pace (ella pure pensava a Rizzio).
Costanza struggevasi che la sua malattia la ritenesse ancora in campagna. Già da quindici giorni avrebbe dovuto trovarsi a Milano, nel suo salottino, nella sua poltroncina americana, dove aveva imparato a dimenticare, e dove temeva, pur troppo, di non poter dimenticare più.
Appena cominciò a star meglio, ebbe fretta di annunciare a tutti la sua partenza; troppo fretta, perchè una ricaduta la obbligò a tornare in letto.
Venne così la fine di novembre. La campagna era uno squallore; la neve ricopriva tutto: alberi, prati, sentieri;