Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
8 | la freccia del parto |
e subito sparivano per dar luogo ad altre visioni tristi o serene, maledette o care, tutte perdute nel gran mistero del tempo. — Si alzò con un movimento vivace e appoggiò i gomiti alla finestra. Presso a lei, sul davanzale, c’era un vaso di gerani bianchi; ne strappò una foglia e si pose a morsicarla, cantarellando a mezza voce la romanza prediletta delle donne che hanno amato:
Quando il tuo labbro sul labbro mio....
Nella voce di Costanza non c’era ombra di rammarico. Ella aveva amato ed era stata amata molto, — ciò le bastava. — Quando giunse al verso
Io rispondeva che non credeva,
vi mise bensì una leggiera tinta ma-