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la freccia del parto 147


Improvvisamente trasalì. Aveva udito la voce di Rizzio; egli diceva: vuol piovere o fa freddo, o qualche cosa di altrettanto comune e insignificante; ma era la voce di Rizzio!

Costanza si sentì presa dal bisogno di fuggire, di sottrarsi agli sguardi di lui, almeno finchè avesse preparata una maschera di freddezza conveniente.

Accanto alla sala del ballo c’era un corritojo che serviva per il giro delle coppie, e in fondo al corritojo la camera della sindachessa.

Costanza vi si rifugiò e sedette accanto al letto tutto coperto dei mantelli e dei cappucci delle signore.

Una pallida lucerna la rischiarava. I ritratti del sindaco e di sua moglie stavano appesi alle pareti, il sindaco in