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per quella sera. La presenza in casa sua della povera demente giustificava fino a un certo punto tale eclissi.

— Tuttavia, — diceva la moglie del dottore, che non si consolava tanto facilmente della perdita di un uomo simpatico, — se è lecito supporre che sua moglie gli resti pazza per trenta o quarant’anni ancora, vorrà egli restare tappato in casa fino al secolo venturo?

— È buon marito!

Questa frase la gettò là Olimpia, passando con indifferenza per andare da Salviati a farsi allacciare un guanto.

— Sì, — mormorò la moglie del dottore, — ve ne sono molti di buoni mariti!

(E appoggiò l’accento sull’aggettivo qualificativo).