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142 | la freccia del parto |
— Sì, sì, non c’è malaccio. Ho sempre qualche cosa qui — (si toccò la fronte) — come un chiodo. Non avete mai provato voi ad avere un chiodo? Una volta ne ebbi fin mille, facevano tic tac, tic tac, e poi li ho perduti. Ah! ho perduti i miei chiodi. Dove sono? Dove sono?
— Ci siamo, — disse la contadina.
Costanza offrì il suo braccio alla povera demente, e con somma dolcezza la intrattenne ascoltando pazientemente le stramberie che andava dicendo.
Una curiosità affettuosa la spingeva a leggere la vita di quella donna attraverso le incoerenze del suo linguaggio. Sperava e paventava sempre di udir pronunciare il nome di Rizzio; ma la piccola signora non vi faceva nep-