Pagina:Neera - La freccia del parto ed altre novelle.djvu/114

106 la freccia del parto


Costanza pranzò sola con suo cugino Matazzi. S’era fatta promettere da Rizzio ch’egli avrebbe desinato quel giorno con delle costolette fritte e dell’arrosto di montone, perchè quello era appunto il pranzo che ella aveva ordinato e che mangiò di buonissimo appetito, riflettendo ad ogni boccone che Rizzio provava le medesime sensazioni.

Alla sera vide Rizzio per la terza volta, insieme a Puccini ed a Salviati. In mancanza di Olimpia, toccò a lei a fare gli onori di casa. Era lieta, serena, gentile, con una lieve tinta di distrazione, parlava con Puccini e pensava a Rizzio, parlava con Salviati e pensava a Rizzio. (Egli aveva un bel nome, di quelli che piacciono alle donne, ma ognuno lo chiamava Rizzio ed ella pure).