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la freccia del parto 101


innocente di bere una goccia di rugiada nel calice azzurro di un convolvolo. Tornavano all’idilio questi due epicurei; avendo percorsa da soli tutta la gamma del piacere, la rifacevano insieme in senso inverso, sdegnando le note del finale per i soavi preludii, dove l’ideale batte ancora le ali candide.

Se Costanza fosse stata più giovane avrebbe interrogato Rizzio sulle sue intenzioni: le fanciulle sono impazienti. Ma Costanza invece gustava le dolcezze del desiderio immateriale.

Guardarsi, stringersi la mano, dirsi tutto nell’ebrezza del silenzio, scambiarsi le anime in un bacio, ella sapeva che non si può andare più in là.

«Non dirmi che sono la tua vita,