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96 | la freccia del parto |
— Cara!
Egli non disse altro che: cara; stringendosi sul petto quella bruna testina.
Ma convenne separarsi. Rizzio era sempre il più forte; entrò in sala per il primo e non trovò nessuno. La compagnia si era dispersa nel giardino; egli andò a raggiungerla, sostenendo imperterrito lo sguardo indagatore di Olimpia.
Poco dopo apparve Costanza, lieta, sorridente, col suo trionfo scritto in fronte.
L’amore ha questo di male, ed anche di bene, che non si può mai nascondere interamente, come interamente non si può fingere quando non c’è. Gli occhi di Rizzio cercavano quelli di Costanza; starebbe il paragone, se non