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— Non credo, perchè ho visto poco fa la signora Luigina che tornava dalla benedizione.
I sogni rosei svanirono d’un tratto. Un pensiero inquieto corrugò la fronte del giovine.
— E non sapete dove possa essere?
La vecchia si strinse nelle spalle e atteggiò il volto a un sorriso ambiguo, che finì di togliere a Ippolito ogni calma.
La domestica non si moveva dalla soglia; pareva volesse dire qualcos’altro, ma aspettasse di essere interrogata.
— È strano! — mormorò Ippolito.
Allora ella si attaccò a questa esclamazione per aggiungere:
— Non tanto strano.
— Come?
Padrone e domestica si avvicinarono con un movimento simultaneo.
— La signorina è scomparsa tante altre sere, quando lei scriveva nella sua camera....
In un minuto Ippolito si rifece padrone e freddamente interruppe:
— Basta. Mia sorella può assentarsi come e quando le piace; non le mancano amiche nel paese. Anzi penso ora, ch’ella m’aveva parlato della figlia del dottore; è là certamente.
Si levò in piedi, asciugò la penna, chiuse e riu-