Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 74 — |
Ma già era prossima mezzanotte. La signora Ernesta si stirò un poco sbadigliando; sotto le sue palpebre dense che si abbassavano nel desiderio del riposo, la pupilla umettata di sensualità sembrava riflettere tutte le emozioni della serata trascorsa; le trasudava dalla obesa persona, come da spugna lungamente imbevuta, lo stimolo carnale solleticato in tutti i modi.
— Oh! buona notte, dunque — esclamò puntellandosi al tavolo per rizzarsi in piedi.
E accendendo un lume tornò a stirarsi, stanca, provando dei leggieri brividi nelle spalle.
— Dov’è mio marito? — chiese al ragazzo che lavava i bicchieri e li poneva a scolare sul vassoio di stagno.
— È già andato a letto.
— Bene.
E s’avviò anche lei, passando davanti ai lettucci dei suoi undici figliuoli, disposta ad accogliere il dodicesimo se mai venisse.