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Per Daria fu quella una rivelazione.

Ma intanto Ippolito, fatta la sua offerta, era ricaduto nella abituale espressione di indifferenza. L’immagine della madre, che gli era balenata davanti vedendo Daria pietosa accanto al povero, si ritirava dalla momentanea illusione, e più freddo e più duro si fece il suo sguardo sotto l’aculeo del rimpianto.

La giovanetta volle continuare il dialogo per tentare di conoscere alla fine quell’uomo, che le si presentava ora sotto un aspetto nuovo e inaspettato. Come un cercatore paziente che abbia trovato la vena d’oro ella si infervorava nella scoperta; però Ippolito restava muto.

Egli aveva una strana ritrosìa di carattere; anche le emozioni più forti non trovavano nel suo esterno, che una leggerissima manifestazione.

Camminava a fianco della fanciulla, calmo, formando un contrasto colla energica vivacità di lei; mentre davanti a loro le due vecchie tiravano avanti bisticciandosi e Matilde correndo dall’uno all’altro a passettini brevi e saltellanti, sbirciava attraverso gli alberi le poche persone che s’incontravano nel viale, esercitando la pupilla alle lunghe occhiate fatali.

Quando furono a casa, la Tatta vedendo Daria