Pagina:Neera - La Regaldina, Madella, 1914.djvu/35


— 31 —

allungare. La signora Luigina aveva mezzo secolo e quel mezzo secolo lo aveva passato nel limbo, insieme alle anime innocenti.

— Con quest’acqua, signora Luigina! — esclamò Daria, sorridendo degli sforzi d’equilibrio, che la buona signora faceva per non bagnarsi i piedi. La signora Luigina entrò, cadde sulla prima sedia e giungendo contro il petto le mani che poi scivolarono sfinite sui ginocchi, disse:

— Ah! care amiche!

— Ebbene? — tuonò la Tatta.

Daria capì, che la ruvidezza della zia era intempestiva, e presentendo una disgrazia, pregò la signora Luigina a spiegarsi subito.

Ma la signora Luigina tremava tutta; una scossa nervosa le faceva dondolare la testa avanti e indietro; vi portò le mani meccanicamente e ne tolse gli spilli di ferro che sostenevano i capelli perchè c’era troppo elettricità intorno a lei e il suo debole cervello non reggeva più.

A vederla con quelle due treccioline lungo le guancie, simili a codini di sorcio, Daria si ricordò che aveva fatto lo stesso quando era morto suo cugino, e trovandola sprofondata nel medesimo abbattimento, immensamente triste nel suo ridicolo, le chiese con angoscia: