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— Lo sei.
— Ti dico di no.
— Giuralo.
— Lo giuro.
Il giovine le tese la mano — una mano scarna, madida di freddo sudore.
— Che è questo? — esclamò la fanciulla osservando sul dito mignolo di quella mano un anellino di corniola — e vedendo che di giovine taceva, ripetè con doloroso stupore. — E’ egli possibile?... Te lo ha donato lei?...
— Non lo volevo; me lo fece accettare per forza.
Daria si coperse il volto colle mani.
— Vuoi ch’io lo spezzi? Vuoi che lo getti via? Ecco, lo butto nella Regaldina.
Daria gli fermò il braccio.
— No, dallo a me. Sarà questa la prima prova di amore che ti chiedo.
— Piacesse a Dio che non fosse l’ultima!
Le infilò l’anellino sul dito e ristette con compiacenza a mirare l’effetto di quel cerchio sanguigno sulla mano candida della fanciulla; ma ella si ritrasse, pensierosa, e quasi volesse distruggere ogni apparenza volgare in quel pegno di purissimo amore, disse:
— Ho caro che tu m’abbia fatto questo sacri-