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XVI.

La Tatta moriva.

Non avevano nemmeno pensato a trasportarla sul suo letto; moriva nel salottino bigio, dove erano trascorsi trentanni della sua vita operosa e modesta, divisa tra il lavoro e la beneficenza.

Daria, accorsa quasi subito, la teneva abbracciata sostenendole la testa; Pierino ritto ai piedi del divano, colle braccia conserte, sembrava una statua; difficile sarebbe stato il poter leggere sul la sua facciale interne emozioni.

Matilde restava dimenticata nel suo angolo; nessuno pensava a lei, nessuno la cercava, benchè ella fosse la causa principale della disgrazia.

La povera vecchia, cui un travaso di sangue aveva tolta la facoltà di muoversi e di parlare, risensava momentaneamente sotto le cure di Baria.