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XI.

Maltilde inaugurò la sua vita di sposa come se lo fosse già da dieci anni. Prese subito il suo posto nel salotto bigio, vicino all’uscio che dava sulla corte; vi collocò una poltroncina che fece discendere dalle camere superiori e volle che Rodolfo le comperasse una pelle d’agnello nero per appoggiarvi sopra i piedi; così il suo dominio si trovò stabilito.

Sdraiata sulla poltroncina ella ricamava qualche volta, qualche volta leggeva, più spesso non faceva nulla o arrotolava fra le dita una sigaretta, canticchiando, lontana col pensiero da quella modestissima camera. Con Daria e colla Tatta aveva un contegno educato, ma indifferente; con suo marito tentava la dominazione, ora per via di blandizie, ora minacciandolo audacemente.