Pagina:Neera - La Regaldina, Madella, 1914.djvu/114

— 110 —

gini, lavorare per loro, servirli; se capitano dei ragazzi, li avrai sulle braccia...

— Ma zia...

— So cosa vuoi dire. Anch’io ho fatto così, ma ero indipendente; l’ho fatto per mia elezione, l’ho fatto...

Cercando un buon motivo la vecchia si ingarbugliò.

Daria gettandole le braccia al collo disse:

— E’ inutile zia, non sai mentire! Anche tu ti sei sacrificata per affetto della tua famiglia, anche tu hai dedicato la tua giovinezza a’ tuoi nipotini, anche tu forse avevi in cuore...

— No! — interruppe la zitellona.

E nella fermezza del suo sguardo si leggeva la fermezza di un cuore che non aveva vacillato mai.

— Ebbene se tu non conosci amore, sai però cosa vuol dire sacrificio e non puoi meravigliarti del mio e non puoi vietarmelo, perchè per noi donne quando la vita non può essere ebbrezza di felicità è ebbrezza di martirio; non conosco mezze misure, non accetto consolazioni meschine. Camminerò dritta al mio scopo e sul mio sentiero, dovesse questo condurmi alla maggiore delle infelicità.

La vecchia taceva; riconosceva il suo sangue