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allora, essere stati entrambi così puri, l’uno dell’altro, per sempre, quello doveva essere l’amore!
E non poteva più averlo così! La vecchia femmina, Giuditta, tutte le altre, chi sa quante, chi sa quali, gli avevano portato via la spontaneità dell’entusiasmo. Ella era giunta ultima, inesperta, non preparata alla lotta contro tutto un passato.
Perchè quella veramente era la sua angoscia: il passato di Alberto, indistruttibile.
Rifaceva a sè stessa, con una raffinatezza crudele, il ritratto di tutte quelle donne; le immaginava belle, provocanti, piene di seduzioni ignote, di occulti filtri amorosi.
Brancolava fra supposizioni assurde, fra ipotesi strane, con l’ansia di chi ha smarrita la via e le tenta tutte per orizzontarsi.
Metteva insieme le sue memorie più lontane, ricordandosi certe malizie della scuola, volendo spiegarsele.
Non aveva dimenticata una ragazza, Collini, in terza; una faccia scialba, dagli occhi neri e