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— Sapete bene che ho proibito a mio figlio di entrare nel salotto.
La confusione di Gavazzini divenne contagiosa; anche Marta e la signora Merelli ne furono sorprese. Egli, con accento breve ed imperioso, usando parimenti il pronome della seconda persona, rispose che il bimbo era venuto in salotto da sè; poi, volgendosi alle signore, balbettò:
— Mia moglie... scusino... era... è indisposta. Ha voluto presentarsi egualmente.
La signora Gavazzini, in piedi, gualciva nervosamente i nastri del suo abito, mentre il bambino guardava ora lei, ora il padre, con due occhi malinconici.
Quando la signora Merelli espose timidamente lo scopo della visita, Gavazzini mise mano al portafogli e con perfetta cortesia le consegnò venti lire, guardando Marta con insistenza, tanto che ella sentì il suo facile rossore di sposina salirle subito alle guance.
— Mia cara — disse poi volgendosi alla moglie con ricuperato sangue freddo — ecco due