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— Non divaghiamo — interruppe Alberto. — Tu sei per me la donna che cercavo, ti voglio bene, mi vuoi bene e basta.

Marta crollava il capo, sospirando, poco convinta.

— Abbi pazienza — disse ancora, tornando all’attacco con una tenacità tranquilla, ma decisa — vi sono proprio alcune cose che io non arrivo a capire. Dimmi almeno questo. Quelle donne, le amavi?

— Ma che! È un assurdo solamente il pensarlo.

— E allora...

Si fermò cercando la parola inutilmente e ripetè arrossendo:

— Allora... come potevi?

— Che diavolo! — esclamò Alberto gettando via il tovagliuolo. — Fa bisogno di amare per questo?

Marta rimase impietrita, nè per quel giorno disse altro, ingolfandosi sempre più nelle sue astrazioni, concentrando tutta sè stessa verso quell’ignoto che sempre le sfuggiva, chiedendosi