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— È un’infamia, è un’infamia. Ma perchè sei amico di quell’uomo?
— Oh! bella, dovrei levargli il saluto in causa del suo gusto per le serve? È una debolezza in lui, non può correggersi. Ninetta non è la prima.
— Ma sua moglie? Poverina, voglio avvertirla...
— Non ci mancherebbe altro!
— Almeno consigliarla a tener serve vecchie...
— Non ci stanno in quella casa, con tutti quei bambini, rifletti.
— Oh! povera donna, povera donna!
— Senti — continuò Alberto prendendo le mani di sua moglie per calmarla — secondo ogni probabilità, la signora Merelli non sospetta niente; e se lo sospetta, forse non ci pensa; può anche darsi che lo sospetti, che ci pensi, ma che non gliene importi un cavolo. In tal caso tocca a noi farci cattivo sangue?
Marta stette zitta un momento.
— È impossibile — scattò poi — che ella resti indifferente!