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salotto, passando accortamente una mano sulle sedie più in vista, e con atto cerimonioso invitò Marta a prender posto sul divano.
— Ecco mia moglie — disse Merelli andando incontro a una donnina nè bella, nè brutta, col petto liscio, e il ventre sporgente, un profilo da madonna invecchiata troppo presto.
La signora Merelli salutò, un po’ impacciata, inesperta, tenendosi per mano una marmocchietta che rosicchiava una crosta di pane.
— La famiglia è tutta qui? — chiese Alberto girando gli occhi.
— Questa e l’Adelina: smetti di mangiare, via! Battistino era là quando sei entrato, dietro il paravento, a farne delle sue; il piccino lo hai visto, nevvero? e tre. La Pina è a letto, un po’ indisposta, il quinto è in viaggio...
Dopo questa enumerazione il silenzio gravò, penoso, per cinque minuti.
— Si annoierà in campagna — disse la signora Merelli, con una voce stanca — se è abituata alla città...