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Tese le mani a suo marito, invitandolo a sedersi anche lui sul divano. Ora non dubitava più di essere la signora Oriani.

La sua felicità doveva incominciare da quel momento; prima era stata una corsa vertiginosa, contraria all’amore. L’amore ha bisogno di un nido.

Marta sollevò gli occhi, girandoli torno torno come per prendere possesso d’ogni cosa; e quando ebbe ben riguardata la camera, il letto, le cortine a fiori, fissò Alberto con un’estasi tale di riconoscenza, di tenerezza timida e ardente, che egli, un po’ sorpreso, la baciò, non sapendo che dire. Ella trasalì tutta, colla speranza di una rivelazione.

— O mio Alberto, mi amerai sempre, sempre?

— Che domanda!

— Dillo!

— Ne dubiti dunque!

— Dillo... — ripetè Marta, stringendosi, avviticchiandosi a lui tutta tremante, con la bocca socchiusa.