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di alcuni sorrisi, di alcuni baci, e di molti rimpianti; la vigliaccheria delle piccole cose uccide in lui la facoltà di produrne delle grandi. Le pagine nelle quali dopo la partenza di Ada, è descritto il naufragio dell'anima di Ulisse sono tali che niuno fra i più celebrati scrittori dell'oggi sdegnerebbe di firmare.

«Baci perduti, per intensità di emozione, è degno di pigliar posto fra i migliori racconti italiani di genere intimo pubblicati negli ultimi tempi.»

       G. Depanis, nella Gazzetta letteraria di Torino (Giugno 1887).


«Il libro ha vita di osservazione acuta, e si distingue per questo dai troppi che, senza avere nulla di vero, fan pompa di nascere da studi coscienziosi. Il Valcarenghi ha scritto pagine dalle quali è chiara la molta attitudine che egli ha al romanzo.»

       Giornale Nuova Antologia di Roma (1 Settembre 1887).


«È un racconto semplice, alla mano, senza arruffate vicende, né intrecci a sorprese, che si legge volontieri per la spontaneità dello svolgimento e la chiarezza dell'elocuzione corretta: due pregi di buon novelliere, che non si possono negare al Valcarenghi.»

       Giornale La Domenica del Fracassa di Roma
                     (24 Maggio 1885).


«...Queste Scene della vita borghese, pur essendo molto semplici nell'impianto, presentano larghezza di disegno e sicurezza di colorito. I due caratteri principali di Ulisse, il giovanotto ingenuamente innamorato, e di Ada, la provocante civettuola senza