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— Marta... insomma!
Pensò poi che fossero fenomeni nervosi inerenti alla prima fase della gestazione, e per il rispetto che professano gli uomini a questo misterioso travaglio femminile, replicò con dolcezza annoiata:
— Lo sai bene che ti amo.
— Dimmelo ancora!
— Ti amo.
Ma ella non si staccava, sospirando sempre, aspettando che un guizzo, un fremito passasse dal corpo di lui al suo, dandole la sensazione di un’anima sola, rispondendo a ciò che ella stessa provava, la vita, la rivelazione attesa... ed egli se ne stava ritto, rassegnato, e la luna li illuminava entrambi freddamente serena.
— Camminiamo, ti passerà.
Marta non disse più nulla. Docilmente si lasciò infilare la mano nel braccio di suo marito e fecero due o tre giri intorno alle botti degli arrampicanti.
Egli non sapeva che cosa dirle. L'umidità