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diverso nelle pupille, quasi il suo cervello staccandosi improvvisamente dal corpo volasse in regioni eteree, le disse:

— Che follia festeggiare le nozze con inviti e brindisi! È la stessa follia che fa dipingere l’amore rubicondo, paffuto, intento a ridere e a trastullarsi, mentre si dovrebbe cercare l’amore nello scheletro più distrutto della danza macabra; uno che non abbia più nemmeno le occhiaie per tenervi le lagrime, e il petto squarciato da cima a fondo. Così vorrei dipingere l’amore!

— Sì, sì — fece Marta senza comprendere, solo perchè quelle parole tristi rispondevano alla sua tristezza.

Al caffè si ruppero le file. Alberto, sempre gentile, venne a chiedere a sua moglie se avesse pranzato bene.

— È fortunata — disse la signora Merelli mettendosi al fianco di Marta. — Io, nel suo stato, mi sentirei orribilmente; tolta quest’ultima gravidanza, che è andata un po’ meglio, tutte male, tutte male!