Pagina:Neera - L'indomani.djvu/157


— 146 —


— Non sapevi che erano là?

— Neppur per sogno.

— Ti dispiace che le abbia lette?

— Figurati! Acqua passata non macina più.

Respinse le lettere dolcemente, come dolcemente faceva tutto, disposto a parlar d’altro.

Marta ebbe un’audacia insolita; andò a sedersi sopra i suoi ginocchi e cingendogli il collo gli mormorò con la bocca contro l’orecchio:

— L’hai amata molto?

Egli ebbe un momento di imbarazzo; la situazione richiedeva uno di quegli slanci ai quali il suo temperamento era refrattario; un solo bacio, ma ardente, sarebbe bastato. Alberto invece provò un movimento di stizza verso Marta che gli faceva subire questa seccatura.

— Che c’entrano adesso tali cose?

— Sono gelosa del tuo passato, lo sai — disse Marta senza staccarsi da lui, sprofondata nel tepore del suo collo, che succhiava con piccoli baci spessi.

Alberto si sciolse adagino dalle braccia di sua moglie replicando: