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— Non sapevi che erano là?
— Neppur per sogno.
— Ti dispiace che le abbia lette?
— Figurati! Acqua passata non macina più.
Respinse le lettere dolcemente, come dolcemente faceva tutto, disposto a parlar d’altro.
Marta ebbe un’audacia insolita; andò a sedersi sopra i suoi ginocchi e cingendogli il collo gli mormorò con la bocca contro l’orecchio:
— L’hai amata molto?
Egli ebbe un momento di imbarazzo; la situazione richiedeva uno di quegli slanci ai quali il suo temperamento era refrattario; un solo bacio, ma ardente, sarebbe bastato. Alberto invece provò un movimento di stizza verso Marta che gli faceva subire questa seccatura.
— Che c’entrano adesso tali cose?
— Sono gelosa del tuo passato, lo sai — disse Marta senza staccarsi da lui, sprofondata nel tepore del suo collo, che succhiava con piccoli baci spessi.
Alberto si sciolse adagino dalle braccia di sua moglie replicando: