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canto al marito, calma in apparenza, ma coll’occhio fisso, la mente inquieta.
— La signora Merelli ha avuto una bambina stanotte.
— Sì?
— Potrai andare domani o dopo a farle una visita.
— Ci anderò.
— Pare che stia benissimo.
Dopo una lunga pausa, intanto che Alberto versava da bere ella chiese:
— Se io avessi una bambina come la chiameresti?
— Come vorresti tu.
— Ma però?
— Il nome di mia madre, per esempio, o della tua.
— Questo è meglio certamente; tuttavia vi sono persone che preferiscono nomi di fantasia: Ida, Olimpia, Elvira... Ti piace Elvira?
— Nè più, nè meno degli altri; dò poca importanza al nome. Non mi sono mai informato come ti chiamavi tu, lo seppi da te stessa.