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cingallegre che volavano d’albero in albero; l’occhio vagante, il pensiero alato.
Egli si fermò di botto.
— Che cosa guarda? — domandò Marta dopo di aver aspettato qualche istante.
— Coraggiosa bestiola!
Questa esclamazione non essendo una risposta, Marta si pose anch’ella a guardare.
Tra due rami d’acacia un ragno aveva gettato i suoi fili dall’alto al basso, regolarmente, per accingersi poi a lavorare in tondo la tela; un bruco cadendo da un ramo superiore, gli aveva rotto uno dei fili, ed esso stava rimettendolo da capo.
— Non è coraggio questo?
Marta sorrise.
— Ma non basta. Aspetti un momento, tanto che esso abbia attaccato il filo. Benone! Or ecco un colpo della sorte.
Diede un buffetto, coll’indice e il pollice, al nuovo filo.
— Cattivo! — fece Marta.