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forse anche la migliore stagione della vita. Non lo crede?
Marta, distratta, rispose con una esclamazione insignificante.
— Io ne sono convinto. La giovinezza è troppo acerba, la virilità troppo burrascosa.
Rialzò con una specie d’orgoglio la testa brizzolata, da un lato della quale la tuba stava in bilico per un miracolo d’equilibrio; i suoi occhi intelligenti scintillarono e le sue narici sensuali respirarono l’aria fortemente.
— Le piante — disse Marta — sono più fortunate di noi.
Egli non sapeva a che cosa alludesse Marta; rispose a caso:
— Anche per esse c’è la grandine e l’accetta.
Tacquero poi, obbedendo entrambi alla tirannia dei propri pensieri, subendo l’influenza di quel dolce pomeriggio d’autunno.
Camminavano lesti, leggeri, aspirando il profumo dei prati, nella tranquilla ascoltazione delle