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grossa, con la tuba voluminosa, l’unica tuba che si vedesse in paese. Declamava versi, ma incontrando Marta si fermò. La giovine sposa lo interessava, non aveva mai tralasciato occasione di mostrarsele amico.
— Dove va? — le chiese senza complimenti.
— Vado incontro ad Alberto.
— Da questa parte?
— Non è di qui?
— No davvero. Ci arriverebbe ugualmente poichè tutte le strade conducono a Roma, ma forse non incontrerebbe per quest’oggi suo marito. Se permette, la metto io sulla dritta via.
Marta nell’imbarazzo aperse l’ombrellino per nascondere un po’ la faccia, intanto che si ricomponeva.
— Settembre è il più bel mese dell’anno — soggiunse il dottorone, seguendo il corso de’ suoi pensieri — i poeti dicono l’aprile, ma non è vero. In aprile piove troppo, i campi non hanno spighe, nè gli alberi frutti, le viti sono sfrondate, il sole non scalda, nevica qualche