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ad animare la statua? Si era data a lui con quello ardore che traspariva dalle sue lettere?
E poi? E dov’era adesso?
L’inazione dell’aspettativa le riesciva insopportabile.
Prese l’ombrellino e s’avviò per i campi, incontro a suo marito. Anche Elvira doveva aver percorso qualche volta quei sentieri, pensando a lui, confidando all’aria e al cielo i suoi sospiri appassionati; e che ne era rimasto? Dove va a finire l’amore, e perchè finisce? La fine è la morte, ma la peggior morte è quella che si sente.
Oh! l’orribile tristezza!
Smaniava di vedere Alberto, di toccarlo, di persuadersi che era suo, che non le sarebbe sfuggito mai; e voleva dirgli che lo amava, che lo amava come Elvira, più di Elvira.
Piangeva, facendo rotolare i sassi cacciati dalla punta dell’ombrellino, divorando la via.
A un tratto le si parò davanti il dottorone, tenendo tutto il sentiero con la persona alta e