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suoi capelli castagni ondulati, la sua fronte bianca, gli occhi ridenti e la bocca seria, ciò che formava un grazioso contrasto.

Ma non era ancor tutto. Il punto per lei più oscuro, più incomprensibile era che ella stessa non trovava nelle braccia di suo marito, amandolo come lo amava, la più lieve ebbrezza. E questo la persuadeva di essere una creatura imperfetta, incapace a dare ed a ricevere l’amore.

I suoi scoraggiamenti avrebbero fatto pietà se Alberto li avesse osservati, se avesse potuto comprenderli, se, nella sua bontà superficiale, non si fosse appagato del malinconico sorriso di Marta e de’ suoi occhi dolci che lo guardavano amorosamente.

Dimagrava, è vero, e su questo fatto visibile i commenti degli amici e degli indifferenti si sbizzarrivano con le supposizioni più disparate, spesso maligne. Egli sospettava che fosse incinta, e senza cercare più in là raddoppiava i modi cortesi, sorridendo al futuro.

Insieme non stavano molto; a colazione e a