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92 | l'amuleto |
a troppi complimenti e compresi che se allora me ne faceva qualcuno era nella qualità di padrone di casa educato; pure gliene fui molto grata e lo ricambiai assicurandolo che la sua casa era interessante; nè mi parve di aggiunger nulla alla verità.
Una soddisfazione tutta intima l’avevo poi nel percorrere passo a passo le stanze che Egli abitava, che lo avevano visto nascere, che Egli doveva certamente amare. La vecchia sala mi parve assolutamente bella, colle sue dorature rimaste intatte accanto al broccatello stinto e col gran numero di ritratti che coprivano le pareti. Mi ricordai a questo proposito che l’ordinamento dei ritratti era stata una delle sue grandi occupazioni appena giunto alla Querciaia e volli che mi mostrasse la leggiadra bisavola alla quale i topi avevano portato via il fazzoletto.
— Oh! eccola, eccola — Egli disse tutto lieto — l’ho collocata al posto d’onore perchè veramente è la bellezza