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l'amuleto | 35 |
lo trattenevano — quali affari, mio Dio? — che poi aveva visto una sola volta suo figlio e che da due mesi mancavo di sue notizie.
— Mi sembrate triste.
— La solitudine è triste.
— Come mai, in compagnia di Pietro e di Orsola?
Oh che cattiveria! Sì, questa mi sembrò una cattiveria e una mancanza di cuore. Presi dal tavolino il mio ricamo e infilai l’ago senza rispondere. Io avevo forse desiderato la visita di mio cugino ed ecco che la speranza tanto rosea si mutava in un’aspra realtà. Ero decisa a non aprire più bocca; fu Lui che prendendo un gomitolo di seta celeste e palleggiandolo nelle mani, disse:
— Ho trovato alla Querciaia un disordine orribile. Mi piace esteticamente quella vecchia fabbrica che ha i muri di una fortezza e sui muri tante rose arrampicanti, e poi io sono sentimentale, sento delle voci arcane in tutti