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fine di febbraio — mi parve di non avere mai visto tanto limpido sole, nè così lieti gruppi di casolari lungo la via e — questo fu senza dubbio un effetto della mia immaginazione — prima assai del tempo inturgidivano i rami dei mandorli dentro gli orti.

— Orsola — dissi con uno slancio che mi veniva dal fondo del cuore — non ti pare che la vita sia bella?

— La vita, mia buona signora, non è nè bella nè brutta. È la vita.

Avrei voluto che Orsola continuasse il suo discorso sviluppando il suo pensiero, ma ella invece soggiunse scuotendo il fazzoletto sulle sue scarpe nuove:

— Quanta polvere!

Tornata a casa la giornata non mi sembrò più splendente come prima. Forse il sole si era nascosto; le cortine rosse del mio salotto non ardevano di quel dolce colore di fiamma che gli dànno l’aspetto di un tempio preparato per misteriosi riti. Anche