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l'amuleto 27


Pronunciò queste ultime parole con un accento profondo che mi diede un brivido. Seguì un lungo silenzio.

— Dunque devo tornare? — disse mio cugino alzandosi lentamente.

Mentre stavo per rispondergli, interruppe:

— Vi prevengo che sono poco tollerante, mediocremente buono, gentile a scatti e che non mi impegno per la fedeltà.

— Allora farete quello che vi aggrada — gli risposi, sforzandomi di sorridere.

— Grazie del permesso.

Si inchinò molto ossequiosamente ed era sul punto di allontanarsi quando Alessio inciampando nel tappeto cadde a terra battendosi la fronte. Gli strilli del mio bambino lo fecero tornare indietro e un poco forse le mie esclamazioni di dolore e i forti baci e le tenerezze che gli prodigavo per acchetarlo.

— Che cosa è successo? — chiese con voce calma, gettando una rapida