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22 | l'amuleto |
— È carino questo fanciullo — disse Egli posandogli una mano sulla testa — ma ecco che i vostri occhi scintillano di orgoglio materno; cara cugina, non avete paura di far peccato?
Avevo voglia di ridere e di piangere insieme. Mi sentivo un gruppo alla gola e un formicolio nelle vene, come se vi si fosse infiltrato un licore nuovo.
— Del resto — mormorò crollando il capo, quasi rispondendo a un invisibile interlocutore — è naturale che sia così.
— Voi dovete giudicarmi molto sciocca e molto semplice.
— Semplice sì, sciocca no.
Come mai questa asserzione che non conteneva il più lontano complimento, che era appena educata e niente più, mi riempì di uno strano giubilo? Avevo forse bisogno che venisse lui ad assicurarmi che non ero sciocca? A buon conto ripresi:
— Ma le persone semplici non vi devono piacere molto.