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— In fondo non vi dispiace a andare a Parigi. Deve essere così.

Ignoro quale espressione di intima tristezza salì in quel momento dal mio cuore al mio volto perchè Egli soggiunse con una pronta effusione di simpatia:

— No, no, Parigi non è fatto per voi. Vi troverete peggio che in un deserto e vi tornerà spesso in mente questa casa e queste campagne.

— Sì, lo credo.

— E tutto quello che lasciate qui.

— Anche.

Sopra queste parole ci fermammo. Avevo l’impressione che qualcuno nel salotto ci stesse a guardare. Erano forse le ore dell’anno trascorso, le ore piene di luce e di tenebre che non dovevano tornare mai più.

— Che cosa faranno — disse Egli, colla intonazione scherzosa che gli serviva quasi sempre per nascondere un sentimento profondo — queste sedie, queste poltrone, questo tavolino da