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l'amuleto 183


Egli non vi faceva nessuna allusione e quando la fanciulla fu partita e che Egli riprese le sue visite assiduo, affettuoso, sembrò che nulla fosse cambiato intorno a noi. Meglio ancora, era come se avessi fatto un cattivo sogno e provavo la gioia ingenua del risveglio.


Una sera — veniva ancora qualche volta alla sera — gli comunicai la risoluzione di raggiungere mio marito a Parigi. L’improvvisa notizia lo scosse ma in fondo conservava forse una certa incredulità. Mi guardò intensamente come per vedere se avevo un secondo fine e la diffidenza tornò a sfiorarlo.

— Perchè andreste a Parigi proprio ora?...

Presi la lettera di mio marito e gliela lessi tutta, facendogli notare che Alessio entrava nel suo settimo anno e che se suo padre cominciava ad occuparsene il mio dovere era di secondarlo.