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180 | l'amuleto |
a calmarla, quando la vidi riposante e sicura sotto il mio tetto, affidata a me, protetta da me, una larga onda di dolcezza mi invase e pensai che Lui in quello stesso momento doveva essermi vicino coll’anima.
Vegliai tardi quella sera, rileggendo una lettera di mio marito lunga e complicata nella quale mi diceva che era deciso a stabilirsi definitivamente a Parigi in vista di un posto all’ambasciata e che gli gioverebbe avere con sè la famiglia, che Alessio trovavasi oramai nell’età propizia per incominciare la sua educazione e che se io non avessi nulla in contrario potrei raggiungerlo a Parigi col bambino. Le riflessioni suggeritemi da questa proposta erano tali da tenermi sveglia, venendo a incrociarsi in un momento così solenne con altre preoccupazioni ed altri pensieri egualmente gravi.
La mia vita cambiava; vedevo necessariamente in essa un nuovo in-