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l'amuleto 167


tagna, dove l’erba cresce tra sasso e sasso, che è così dolce salire lentamente nelle mattine bianche o nei pomeriggi soleggiati, colla pace nello spirito e la fede nel cuore. Io l’amava particolarmente, la chiesetta. I miei genitori vi si erano sposati; vi ero stata battezzata e sposata io pure e molti sogni, molte aspirazioni indefinite vi avevano preso il volo insieme alle nuvole d’incenso e alle rose offerte alla Madonna. La conoscevo palmo per palmo, dalle pareti grigie al soffitto di legno e all’unico altare di stucco verdastro colle statue dei quattro apostoli. Sapevo che non era bella, me lo avevano detto; ma a me, poichè l’amava, sembrava anche bella.

Tutte le domeniche prendevo il mio posto nel banco di famiglia con Orsola e con Alessio ed era un’ora ben soave quella che passavo così, tranquilla, nella dolce religiosità del culto cattolico, in mezzo alle umili e buone donne del villaggio. Le distinguevo una per