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162 l'amuleto


Mi rizzai sul gomito seguendo ansiosamente collo sguardo la sua persona che stava per scomparire. Apersi le labbra, sospirai, ricaddi. No, non poteva ancora comprendere.


Però dopo quel colloquio mi sentii più forte. La mia strada si veniva delineando retta e sicura; perseverare doveva essere il mio motto, non importa a quale prezzo. Sarebbe stato assurdo se avessi preteso di lesinare sul prezzo di un premio così ardentemente agognato come il suo amore — oh! non il volubile e basso amore ch’Egli m’aveva offerto, ma l’amore nuovo, peregrino che Egli stesso vagheggiava senza potervi credere, a cui aveva accennato una volta chiamandolo una cosa grande e del quale senza dubbio non mi giudicava degna — dimenticando che ero della sua famiglia e che in me pure ferveva un desiderio di emulazione, quasi un bisogno di lotta e di conquista.