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158 | l'amuleto |
— Se vi fa piacere! Sapete, è questione di gusti.
— Lei che è la viva immagine della primavera — soggiunse mio cugino con fuoco — non sente punto l’inverno; ha bisogno di muoversi, di camminare. Sua madre mi permette di accompagnarla qualche volta in fondo ai prati — non più in là, si capisce — ma sono passeggiate deliziose. Ora Ella mi precede colla sua bella figura onduleggiante, ora mi sta a lato inebbriandomi della sua vicinanza, di quel fresco odore di mammola che hanno certe fanciulle... È curioso, a guardarvi adesso mi sembrate pallida.
— Non vi badate.
— Scherzi nervosi senza dubbio.
— Può darsi.
Fin qui arrivai a rispondere; dopo, un tintinnio nelle orecchie e un velo davanti agli occhi mi impedirono di seguire il filo del discorso, senza però che Egli se ne accorgesse, essendomi celate le mani e mezzo il volto sotto