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fondo al cuore. Lo salutavo senza una alterazione nella voce, gli porgevo una mano di marmo; la mia freddezza sembrava crescere per una violenta reazione quanto più lo avevo desiderato e invocato, ma non era forse qualche volta eccessiva?

Un giorno temetti di essermi rivelata. Egli era entrato ilare e giulivo secondo il solito, forse con una punta di cattiveria nelle pupille della quale non mi accorsi che più tardi ripensandovi. Dopo i primi discorsi superficiali esclamò:

— Finalmente non sono più solo alla Querciaia. Rammentate il padiglioncino a destra, quello che fece fabbricare mio padre per disporvi le sue raccolte botaniche? Ebbene, l’ho affittato a due signore, madre e figlia, che avendo subìto dei rovesci di fortuna dovettero ritirarsi in campagna. È una buona notizia, nevvero? molto più che la figlia è un angelo di bellezza.

Centinaia di lucciole mi passarono