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l'amuleto 147


Una donna d’ingegno od anche solo esperta della vita e del cuore umano avrebbe saputo trovare la parola efficace nel momento opportuno per finire una situazione equivoca e penosa. Io no. Riconoscevo la mia pochezza, la mia assoluta inettitudine. Amare e soffrire; non potevo far altro. Era forse per questo che Egli mi disprezzava? Non sapeva dunque che cosa vuol dire amare? Le altezze sublimi del suo spirito non lo avevano ancora portato su quella vetta dove l’universo scompare, dove senza pompa e senza riti si compie nel mistero della natura l’olocausto di un essere a un altro essere. Egli che aveva creduto di vincermi in un amore piccolo e volgare non sapeva di quale fiamma ardevo io. Non sapeva, non sapeva, Lui che sapeva pure tanto della vita!


Questo pensiero era il mio unico conforto, il mio rifugio, il mio orgoglio.

Ma il contegno di mio cugino doveva