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simpatia. E veniva quello sguardo dagli strani occhi bizantini, pieni di mistero, nerissimi, di un vecchio aitante nella persona, altero nel portamento, con una occulta sovranità di pensiero che si tradiva nel gesto regale, nella maestà tranquilla degli atti, nel corruscare delle pupille.

“Domandai al mio vicino chi fosse quell’ignoto commensale, ma non me lo seppe dire o lo dimenticai. In realtà dimenticai molte altre cose di quel pranzo memorabile. Dopo il cognac noi giovani formammo un gruppo a parte e quando mi mossi non vidi più al suo posto il vecchio dagli occhi nerissimi; tuttavia, forse per una allucinazione della mia mente esaltata, mi pareva che qualche cosa di luminoso fosse rimasto al di sopra del suo posto vuoto.

“Il giorno dopo stavo fuori della tenda, non ancora perfettamente sneb-